Aiutaci a rinascere dalle ceneri

Il 15 agosto 2025 un incendio probabilmente doloso ha devastato tutti i nostri campi coltivati e distrutto gli strumenti di lavoro che usavamo ogni giorno. Per fortuna la nostra struttura non è stata danneggiata ma il cuore pulsante della nostra attività, la terra, è stato completamente bruciato.


Cosa abbiamo perso

  • Ulivi secolari;
  • Piante da frutto;
  • Orto stagionale;
  • Coltivazioni di cereali;
  • Piante officinali che curavamo da anni;
  • L’attrezzatura agricola necessaria per lavorare.

In poche ore abbiamo visto sparire il frutto di anni di lavoro, dedizione e agricoltura sostenibile.

IL PROGETTO:
ADOTTA UNA PIANTA

Da quando viviamo alla Rocca delle Pigne, cerchiamo di convivere in modo armonioso con il territorio, senza sfruttarlo ma rafforzandolo favorendo la biodiversità e la fertilità del suolo. Negli anni abbiamo piantato alberi e arbusti adatti al luogo e coltivato, con metodo biologico, grano e legumi.

Il nostro obiettivo è creare una “foresta commestibile”: un ecosistema complesso ispirato alle foreste quindi stabile e resiliente, dove alberi, arbusti e piante officinali convivono in equilibrio, creando un ambiente sano e accogliente che ci dona cibo, erbe e materiali naturali.

Il giardino è la zona direttamente connessa alla casa, quella dove, sia noi che gli ospiti, viviamo costantemente e dove troviamo le piante e gli ortaggi che ci forniscono il cibo e gli odori che usiamo ogni giorno in cucina. Qui gli alberi e gli arbusti hanno anche la funzione di mitigare il clima, mantenendolo più fresco d’estate e più caldo d’inverno, oltre che il compito di frangere il vento. In questa zona si trovano olivi, alberi tra cui alberi da frutto, aromatiche e officinali, oltre che ortaggi di stagione. Poco più distante dal casale, vogliamo ricreare il frutteto che c’era prima dell’incendio, formato anch’esso
da alberi, arbusti e leguminose.


Il bosco e la macchia, oltre che offrire una casa per gli animali selvatici, contribuiscono a mantenere il clima umido e a trattenere il terreno evitando che dilavi. Uno dei principali problemi dei terreni di questo territorio è che, se spogli, rischiano di franare formando i cosiddetti borri, dei crepacci scavati nell’argilla. Questi stessi terreni diventano invece molto fertili se coperti dalla vegetazione. Dopo l’incendio buona parte della vegetazione è scomparsa e i due borri rischiano di espandersi facendo franare altri campi. Per questo dobbiamo favorire la ricrescita della vegetazione, piantando nuove piante e seminando leguminose che proteggano il terreno.




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